1. Autoritratto con Loredana
olio su masonite
50 x 40 cm
Pietro Augusto Cassina - figlio unico di Felice Cassina, ufficiale dell'esercito, e di Ermengilda Rabbia che gestiva un negozio di alimentari - all’età di otto anni si smarrì in un bosco nei pressi di Castagnole Lanze dove fu ritrovato il giorno successivo in stato confusionale, con un forte strabismo all’occhio destro causato dallo spavento. Tale difetto visivo influì fortemente sul suo stile pittorico.
Nel 1927, dopo una fuga da casa, fu rinchiuso per oltre quattro anni nell'istituto di correzione per minori Cesare Beccaria, a Milano. Nel 1932 Pietro venne ricoverato all’Ospedale Psichiatrico di Collegno in seguito a un’accusa, infondata, per rapimento e molestia nei confronti di una bambina (pare trattarsi di un tentativo di estorsione nei confronti del facoltoso padre), fu dimesso nel 1933. Nel 1936 fu arrestato per un diverbio con un gruppo di camicie nere e condotto all’OP di Collegno: Pietro Cassina era intervenuto per difendere dalle molestie alcune ragazze schiaffeggiando uno degli aggressori. Nel maggio del 1945, poco dopo la liberazione di Torino, fu liberato in modo rocambolesco dai partigiani guidati dal suo amico Vittorio Bottino e si aggregò loro per alcune settimane.
Si mantenne poi facendo il fattorino stabilendosi in una mansarda, circondato da amici e allievi affascinati dalla sua arte, dalla sua carica vitale e generosità. Dipinse molti quadri con soggetti vari: ritratti di fanciulle e zingarelle, autoritratti, soggetti sacri e floreali, paesaggi e scorci di Torino con la tecnica dell’olio su masonite, supporto consono al suo tratto vigoroso. Per scelta si tenne lontano dalle Accademie e dalle Gallerie d'Arte, perché riteneva che la pittura fosse un piacere e una scelta di vita, pensava che vendere le proprie opere a caro prezzo fosse uno “sporco affare”, regalava i suoi quadri (soleva affermare che "le Madonne e i Cristi non possono essere venduti!") o li cedeva a poco, solo a persone con le quali avesse un rapporto empatico e soltanto per ricavare lo stretto necessario per condurre una vita umile e sobria.
Una testimonianza della sua non convenzionalità e della sua ritrosia è la motivazione data, nel 1989, per rifiutare un invito allettante e prestigioso, da parte della Galerie Salammbo, per una mostra personale a Parigi presso il Musée Picasso ed esporre opere permanentemente a fianco di grandi pittori... Pietro Cassina disse semplicemente: “non mi interessa!”.
Dal 1963 al 2024 a Cassina sono state dedicate mostre collettive e personali fra cui: 1965 la Tri-Personale, Saletta d'Arte Statuto, Torino, a cura di Vittorio Bottino; 1966 Personale, Saletta d'Arte House Casco Bianco, Torino, a cura di Fabrizio Prina; 1966 Personale, Sale espositive dell'Istituto Superiore Svizzero, Torino, a cura di Fabrizio Prina; 1971 Collettiva, Galleria Ticinum, Pavia, Palazzo Gambarana; 1971 Collettiva, Galleria di Palazzo Dattili a Voghera; 1972 Personale dedicata al disegno, Sale d'Arte dell'Accademia d'Arte Drammatica di Torino, ideata da Fabrizio Prina; 1989 Personale, Scuola di Giornalismo e Pubbliche Relazioni di Torino, organizzata dalla FAVI&LU (Fabrizio Prina-Vittorio Marino & Luisa Brusini); 1989 Personale, Biblioteca Civica di San Cataldo (CL), a cura di Luisa e Vittorio Marino; 1991 Personale, Sala d’Arte in Santa Marta a Ivrea; 1991 Collettiva, Certosa di Collegno, Torino, a cura di Fabrizio Prina e Vittorio Marino; 1992 Personale, Scuola di Giornalismo e Pubbliche Relazioni di Torino, organizzata dalla FAVI&LU; 1994 Personale, Biblioteca Civica di San Cataldo (CL), a cura di Luisa e Vittorio Marino; 1997 Personale, Galleria Civica d’Arte Contemporanea Comune di Marsala (TP), organizzata da Luisa e Vittorio Marino; 2007 Personale, Il Cortile del Maglio del Sermig, Torino, a cura della FAVI&LU; 2017 Collettiva L’arte, uno spiraglio, Certosa di Collegno, (Torino); 2020 Personale Con Pietro oltre la Pittura, Museo Diocesano di Torino, a cura di Fabrizio Prina e Gianni Bestente; 2021 Collettiva ...di là dal fiume e tra gli alberi…, Palazzo Lomellini, Carmagnola (TO), a cura di Elio Rabbione; 2024 Personale nell'ambito della Fòl Fest di Collegno (TO), Sala delle Arti, curatori Lillo Baglio e Fabrizio Prina.
PIETRO AUGUSTO CASSINA (Turin, 1913 – 1999)
Pietro Augusto Cassina – the only child of Felice Cassina, an army officer, and Ermengilda Rabbia, who ran a grocery store – at the age of eight got lost in a forest near Castagnole Lanze, where he was found the following day in a confused state, suffering from a pronounced strabismus in his right eye caused by fright. This visual impairment profoundly influenced his pictorial style.
In 1927, after running away from home, he was confined for more than four years in the juvenile correctional institute Cesare Beccaria in Milan. In 1932, Pietro was admitted to the Psychiatric Hospital of Collegno following an unfounded charge of kidnapping and molestation of a young girl (apparently a failed attempt at extortion against her wealthy father). He was discharged in 1933. In 1936 he was arrested after an altercation with a group of Blackshirts and brought back to Collegno: Cassina had intervened to defend some girls from harassment, slapping one of their assailants. In May 1945, shortly after the liberation of Turin, he was dramatically freed by partisans led by his friend Vittorio Bottino, and he joined them for several weeks.
He later supported himself as a delivery boy, living in an attic apartment, surrounded by friends and students fascinated by his art, vitality, and generosity. He painted numerous works on varied subjects: portraits of young women and gypsies, self-portraits, sacred and floral themes, landscapes, and views of Turin, all executed in oil on masonite – a medium well-suited to his vigorous brushwork. By choice, he kept away from academies and art galleries, believing that painting was both pleasure and a way of life. To him, selling art for profit was a “dirty business.” He gave away his paintings (often saying that “Madonnas and Christs cannot be sold!”) or ceded them for little money, and only to those with whom he felt an empathetic bond, just enough to sustain a humble and sober existence.
A telling testimony of his unconventionality and reluctance came in 1989, when he refused a prestigious invitation from Galerie Salammbo to hold a solo exhibition in Paris at the Musée Picasso and to display his works permanently alongside great masters. Cassina’s response was simply: “I’m not interested!”
From 1963 to 2024, numerous solo and group exhibitions were dedicated to him, including: 1965, Tri-Personale, Saletta d’Arte Statuto, Turin, curated by Vittorio Bottino; 1966, Solo exhibition, Saletta d’Arte House Casco Bianco, Turin, curated by Fabrizio Prina; 1966, Solo exhibition, Exhibition Halls of the Swiss Higher Institute, Turin, curated by Fabrizio Prina, 1971, Group exhibition, Galleria Ticinum, Palazzo Gambarana, Pavia; 1971, Group exhibition, Palazzo Dattili Gallery, Voghera; 1972, Solo exhibition dedicated to drawing, Exhibition Halls of the Academy of Dramatic Arts, Turin, conceived by Fabrizio Prina; 1989, Solo exhibition, School of Journalism and Public Relations, Turin, organized by FAVI&LU (Fabrizio Prina–Vittorio Marino & Luisa Brusini); 1989, Solo exhibition, Civic Library of San Cataldo (CL), curated by Luisa and Vittorio Marino; 1991, Solo exhibition, Art Hall in Santa Marta, Ivrea; 1991, Group exhibition, Certosa di Collegno, Turin, curated by Fabrizio Prina and Vittorio Marino; 1992, Solo exhibition, School of Journalism and Public Relations, Turin, organized by FAVI&LU; 1994 Solo exhibition, Civic Library of San Cataldo (CL), curated by Luisa and Vittorio Marino; 1997, Solo exhibition, Civic Gallery of Contemporary Art of Marsala (TP), organized by Luisa and Vittorio Marino; 2007, Solo exhibition, Il Cortile del Maglio del Sermig, Turin, curated by FAVI&LU; 2017, Group exhibition, L’arte, uno spiraglio, Certosa di Collegno, Turin; 2020, Solo exhibition, Con Pietro oltre la Pittura, Museo Diocesano di Torino, curated by Fabrizio Prina and Gianni Bestente; 2021, Group exhibition, ...di là dal fiume e tra gli alberi..., Palazzo Lomellini, Carmagnola (TO), curated by Elio Rabbione; 2024, Solo exhibition within the Fòl Fest of Collegno (TO), Sala delle Arti, curated by Lillo Baglio and Fabrizio Prina.